Le rughette sul viso sono un’inequivocabile segno del tempo che passa. Non solo le donne, ma sempre più spesso anche gli uomini non sono a proprio agio con l’idea che il proprio aspetto cambi per effetto del trascorrere del tempo e decidono di ricorrere alla chirurgia estetica per dimostrare qualche annetto in meno.
I più coraggiosi si rivolgono al chirurgo plastico per un intervento definitivo ma, diciamolo, si tratta di una scelta ormai “fuori moda” e con un effetto un po’ “finto”.
Al giorno d’oggi ci sono diversi metodi molto meno invasivi della chirurgia plastica che consentono di rimuovere le rughe altrettanto efficacemente, anche se per un tempo limitato: stiamo parlando del filler e del botulino.
Il filler si utilizza sulle cosiddette rughe “statiche” (provocate dal normale invecchiamento della pelle) ed ha una funzione riempitiva, ovvero va a colmare i solchetti che si formano sul viso creando un effetto distensivo; il botulino, invece, si utilizza per le rughe d’espressione, legate al movimento dei muscoli facciali, ed agisce riducendo la contrattilità dei muscoli stessi, facendo sì che quindi il risultato sia una pelle più rilassata e distesa.
Il botulino in particolare sta riscuotendo un ampio successo negli ultimi anni, in quanto la sua applicazione è quasi indolore, i costi sono contenuti ed i risultati sono limitati nel tempo.
Sfruttando tale successo, le aziende che commercializzano prodotti cosmetici hanno più volte fatto riferimento alla presenza di tale sostanza per sottolineare l’effetto anti-age dei propri prodotti. Tuttavia, occorre prestare molta attenzione ai messaggi pubblicitari che riceviamo poiché, come espressamente sottolineato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il botulino liquido è un medicinale e non può essere contenuto in prodotti cosmetici. Pertanto è da considerarsi ingannevole la pubblicità che riferisce della presenza di tale sostanza al solo scopo di indurre i potenziali acquirenti ad effettuare un collegamento automatico col botulino quanto agli effetti del prodotto stesso.
Più in generale, è ingannevole il messaggio pubblicitario che attribuisce ad un prodotto cosmetico gli stessi effetti di un medicinale o di un prodotto comunque di uso farmaceutico, poiché è evidente che si tratta di un’informazione scorretta, fornita al solo scopo di indurre nel consumatore la convinzione di poter sostituire il medicinale con il prodotto cosmetico.
Allo stesso modo, slogan come “effetto botox” o “lifting effetto botox” sono stati considerati ingannevoli e perciò sono stati vietati dall’AgCoM proprio perché trasmettono un messaggio non veritiero.
Spostiamo ora l’attenzione su un altro aspetto importante che riguarda gli interventi estetici.
Le iniezioni di botulino devono essere effettuate da medici proprio perché, come abbiamo ricordato poco fa, il botulino è un medicinale.
Il Tar di Roma, con la sentenza n.4591 del 2006, ha esteso il noero dei professionisti abilitati allo svolgimento di tale attività affermando che “non sussistono ragioni per riservare ai soli chirurghi plastici e maxillo facciali, ai dermatologi e agli oftalmologi l’applicazione in modeste quantità della tossina botulinica di tipo A ai soli fini estetici e non terapeutici, per miglioramento temporaneo delle rughe verticali (c.d. glabellari) perché sia dal “Riassunto delle caratteristiche del prodotto” e dalle altre risultanze dell’istruttoria risulta che il quadro delle possibili conseguenze dell’uso estetico del botulino non si differenzia dall’uso di farmaci soggetti a sola prescrizione medica o non soggetti ad alcuna prescrizione”.
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Grazie avv. Citroni per la sua informazione. La chiamo in privato per una questione personale