A chiunque è capitato, almeno una volta nella vita, di essere vittima di un furto, che può aver riguardato beni di modesto valore (si pensi agli ombrelli!) o beni di valore considerevole, come un’automobile. Si tratta indubbiamente di avvenimenti spiacevoli, indipendentemente dall’entità del danno subìto.
Ma a rendere la vicenda ancor più sgradevole, è la circostanza in cui il furto si verifichi all’interno di una struttura ospedaliera.
Normalmente infatti si tende a pensare all’ospedale come ad un luogo in cui il paziente trova assistenza e protezione, ove si affida a professionisti che si occupano non solo della sua salute fisica ma anche del suo benessere e della sua tranquillità per tutta la permanenza nella struttura.
Purtroppo però, gli episodi di furti all’interno degli ospedali non sono così rari.
Ma di chi è la responsabilità se lasciamo un oggetto in stanza per andare a fare una visita e, al nostro ritorno, quell’oggetto è sparito?
La questione, al contrario di quanto sembra, non è di immediata risoluzione.
Innanzitutto, la legge italiana non disciplina nello specifico il furto all’interno dei nosocomi, ma applica alla fattispecie le norme generali contenute nel codice civile e nel codice penale.
Ciononostante, i Tribunali hanno avuto modo di pronunciarsi in diverse occasioni con riguardo a situazioni analoghe, dando vita ad un orientamento comune: le aziende ospedaliere sono responsabili della custodia dei beni del paziente.
Le sentenze di riferimento sono la n. 21026/2013 del Tribunale di Bologna e la n. 304/2014 del Tribunale di Pisa.
In particolare, in queste pronunce si statuisce che la responsabilità della conservazione degli effetti personali dei degenti è attribuita ai coordinatori infermieristici, cioè a coloro che all’interno degli ospedali hanno un ruolo di collegamento tra le attività di direzione e di gestione del lavoro e le esigenze cliniche e di assistenza al malato.
Tuttavia, a compiere le attività pratiche di custodia dei beni del paziente sono, di fatto, gli infermieri, in quanto si tratta dei professionisti sanitari che trascorrono più tempo a contatto con il paziente e sono dunque costretti ad obblighi professionali che, in aggiunta a quelli prettamente legati alle loro mansioni, riguardano la gestione e la custodia degli effetti personali dei pazienti. Pertanto, anche nei loro confronti sono previste responsabilità sia dal punto di vista civile che dal punto di vista penale.
Dunque, al paziente che abbia subito un furto, potrà essere indubbiamente riconosciuto il risarcimento dei danni che lo stesso gli abbia arrecato, sia che tratti di danni patrimoniali sia che si tratti di danni non patrimoniali, e la rifusione degli stessi sarà posta a carico dell’azienda ospedaliera.
Proprio per meglio tutelarsi di fronte a tali evenienze, le Asl e le Case di Cura, sotto la supervisione del Ministero della Salute, hanno predisposto dei protocolli aziendali rivolti sia al paziente che al personale sanitario, con lo scopo di individuare le modalità di custodia e di gestione degli effetti personali.
Tale attività risponde ad una duplice esigenza:
- tutelare il paziente, portandolo a conoscenza dei suoi diritti ma anche dei suoi oneri;
- porre al riparo le aziende sanitarie da eventuali ripercussioni legali.
Ti è mai capitata una situazione del genere?
Vuoi raccontarci la tua esperienza?
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salve, ieri il mio compagno ha subito un danno in ospedale mentre era ricoverato al reparto otorino dell’ospedale papa giovanni XXIII Bergamo, gli hanno rubato tablet e i-phon che in tutto hanno un valore di più di 1000 euro. E’ uscito dalla stanza per un’iniezione: il personale infermieristico gli ha detto che sarebbe stata una cosa da pochi minuti invece lo hanno tenuto in attesa per più di un’ora, durante questo tempo, in cui per certo si sa che è entrato in stanza il personale della cucina per lasciare il pranzo, è avvenuto il furto. Inoltre quando io sono arrivata successivamente in reparto per chiedere informazioni agli infermieri mi hanno detto che sono cose che succedono,sono frequenti. La guardia giurata che è all’interno della struttura mi ha confermato che è normale. io non posso credere che questa è la normalità, che una persona che è stata derubata in un luogo in cui dovrebbe essere curato e assistito è vergognoso. Mi viene anche il sospetto che sia stato un interno, altrimenti mi chiedo chi deve sorvegliare dov’era? il personale come può deresponsabilizzarsi così? noi abbiamo fatto denuncia naturalmente ma come spesso accade non è detto che si trovi il colpevole, se non si trovasse ho diritto a chiedere un risarcimento alla struttura? per negligenza e cattiva sorveglianza del personale in servizio? Vorrei procedere con tutto ciò che è possibile fare per avere giustizia. Graziella
Cara Graziella,
è vero quanto le ha riferito il personale dell’ospedale, questi episodi purtroppo si verificano di frequente, ma non per questo bisogna prenderne atto e accettarlo senza reagire. L’ospedale è un luogo in cui il paziente ha il pieno diritto di essere protetto e accudito, capita molto spesso che si trovi a dover abbandonare la stanza per sottoporsi a controlli ed esami e non può essere costretto ad assicurarsi che qualche amico o familiare tenga sotto controllo i suoi beni personali. Pertanto concordo con Lei sulla necessità di agire per tutelare i Suoi diritti.
Molte aziende ospedaliere, proprio per sollevarsi da eventuali responsabilità, spesso al momento del ricovero sottopongono alla firma del paziente un protocollo aziendale, contenente indicazioni relative alla custodia e alla gestione dei beni personali. Nel caso in cui il suo compagno lo abbia firmato, sarebbe opportuno prenderne visione per capire innanzitutto se le indicazioni ivi riportate siano adeguate ed equilibrate rispetto alle esigenze del paziente e, inoltre, se la condotta da Voi tenuta sia in linea con le indicazioni fornitevi.
Infine, Vi confermo che un’azione legale nei confronti dell’azienda ospedaliera è certamente possibile, ai fini di accertare le responsabilità della struttura e di ottenere il giusto ristoro del danno arrecatovi.
La invito comunque a rivolgersi al Suo legale di fiducia, che potrà analizzare i fatti più da vicino e darLe le risposte di cui ha bisogno.
Sperando di essere stata sufficientemente chiara e disponibile ad ulteriori chiarimenti, sono lieta di comunicarLe che sul nostro blog, sono disponibili numerosi articoli con consigli pratici e legali in materia di diritto di famiglia, condominio e tutela del consumatore.
Potrà leggerli e commentarli all’indirizzo http://www.slcx.it/blog. Ci farebbe molto piacere ricevere una Sua opinione a riguardo.
Le consiglio di non perdere le pubblicazioni settimanali!
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Coi migliori saluti,
Avv. Laura Citroni
Oggi nove luglio in ospedale cardinal massaia asl di asti hanno rubato un Tablet in reparto verso le ore 12 e ci sono telecamere ciò nonostante stamattina qualcuno diceva che le avevano spente chi paga?
Caro Filippo,
Le confermo che un’azione legale nei confronti dell’azienda ospedaliera è possibile.
Così come può leggere nell’articolo, il personale infermieristico (infermieri e coordinatori di reparto) ha il dovere di vigilare sui beni personali dei pazienti nel momento in cui questi si allontanano dalla stanza per recarsi a fare delle visite.
Molto spesso, prima del ricovero in ospedale, viene sottoposto al paziente un documento che deve essere da lui sottoscritto e che contiene le indicazioni relative proprio alla custodia degli effetti personali. Si assicuri di aver adottato le precauzioni necessarie ed, eventualmente, si rivolga al Suo legale di fiducia, per la giusta tutela dei Suoi diritti.
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